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Il Black Friday si “mangia” il Natale ma il negozio di vicinato resiste: “Non sempre è vincente”

Black Friday

I dati IPSOS Confesercenti mettono in luce uno spostamento degli acquisti natalizi nella giornata del Black Friday. I negozi di vicinato, però, resistono. Bonaldi: “Non sempre la scontistica aggressiva è davvero vincente. Possiamo anche non rincorrerla e puntare su altre qualità”

Il rischio è che il Black Friday azzanni il Natale. I dati IPSOS per Confesercenti legati alla giornata degli sconti importata dagli Stati Uniti danno indicazioni precise: il 45% degli italiani ha deciso che farà un acquisto e il 74% lo userà proprio per i pacchetti da mettere sotto l’albero di Natale. Un oceano le imprese che sul territorio nazionale aderiranno alla giornata: quasi 200.000. L’Alto Adige, ovviamente, non fa eccezione sia per la forte presenza di catene sia per le iniziative di qualche piccolo esercente che si allinea all’onda di marketing globale. In generale, però, il commercio di vicinato mostra di non gradire l’ennesima iniziativa importata. La sfida difficile, semmai, è contro l’e-commerce che dovrebbe occupare il 70% delle transazioni.

“Un favore alle piattaforme”

Per estensione della statistica ecco che se il Black Friday rischia di mangiarsi parte del Natale è probabile che le piattaforme potrebbe erodere quote di mercato importanti dei negozi di vicinato. Il 22% degli intervistati, infatti, dichiara di voler acquistare domani almeno il 50% dei regali di Natale. Il novembre nero, insomma, porta con sé i rischi di un dicembre rosso. “Più che Black Friday – commenta la presidente di Confesercenti Alto Adige Elena Bonaldi – qui siamo davanti a un Black Month che dura da due mesi. Ci stiamo piegando ai dettami dell’e-commerce che non poteva accontentare tutti, per logistica, nelle settimane di dicembre. Purtroppo in molti si sono adeguati”.

Quanto si spenderà e cosa si comprerà?

In media i consumatori spenderanno 216 euro con gli uomini a 246 euro e le donne a 190 euro. La fascia d’età che sarà più disponibile sarà quella tra i 35 e i 65 anni con 228 euro mentre i più giovani (18-34 anni) saranno i più attivi specie sul web. Domani il grande boom ma diverse persone hanno già approfittato di promozioni in anticipi (quasi il 70% degli intervistati). La moda la farà da padrona con il 49% che si dichiara pronto ad acquisti nell’abbigliamento e per la prima volta al Black Friday supera la tecnologia informatica e elettronica ferma al 47%. Al terzo posto i prodotti per la bellezza e la cura della persona al 34%. Seguono libri (24), giocattoli (12%), mobili e prodotti per la casa (18%).

La resistenza del negozio di vicinato

Come scritto a farla da padrone saranno le piattaforme come Amazon. Shein e eBay con il 71% delle intenzioni d’acquisto mentre il 27% si rivolgerà ai siti di grandi catene monomarca. Il 21% sarà sempre online ma dai produttori. E il retail fisico? Più indietro con il 27% dei consumatori che andranno in negozi multimarca, seguiti da store brand (20%) supermercati al 14%. Il negozio di vicinato è all’11% appena ma appena un negozio su tre aderisce pienamente alla giornata. C’è, infatti, ancora una forte sacca di resistenza allo sconto in questa formula: il 49% non lo ritiene adatto alla sua attività e il 31% lo giudica addirittura controproducente per il settore. “Probabilmente – conclude Bonaldi – non è affatto detto che la scontistica a volte illusoria paghi. Rincorrere i colossi può essere una corsa in affanno perché non si può vincere con chi ha quella potenza di marketing. Possiamo invece vincere con i piccoli dettagli come l’attenzione o la cura alla confezione oppure i consigli reali o concreti. Non solo, ci sono anche gentilezza, disponibilità, competenza e umanità. Scegliamo questo”.

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