Confesercenti: “Proroga della polizza catastrofale anche per i negozi”

Confesercenti accoglie con favore la proroga a marzo dell’obbligo di stipula delle polizze assicurative contro le calamità naturali per le piccole imprese turistico-ricettive e per le attività della somministrazione. «Per questi comparti si tratta di un segnale positivo – commenta il direttore di Confesercenti Alto Adige, Mirco Benetello – che va nella direzione auspicata da tempo dalle categorie interessate e che riconosce le difficoltà operative e organizzative che le imprese stanno affrontando in una fase economica ancora complessa».

La polizza assicurativa contro le calamità naturali, introdotta dalla normativa nazionale, è uno strumento obbligatorio pensato per tutelare le imprese dai danni provocati da eventi catastrofali come alluvioni, frane, terremoti e altri fenomeni naturali estremi. L’obiettivo è garantire una copertura economica in caso di danni a immobili, impianti, attrezzature e scorte, riducendo il rischio di chiusura definitiva dell’attività. Si tratta tuttavia di un obbligo che comporta costi aggiuntivi e complessità contrattuali, soprattutto per le micro e piccole imprese, chiamate a orientarsi in un mercato assicurativo articolato e in tempi molto ristretti.

Resta però aperta una criticità rilevante. La proroga, infatti, non riguarda le altre attività di prossimità, in particolare il commercio al dettaglio, che continua a essere soggetto alla scadenza del 31 dicembre. Una distinzione che Confesercenti fatica a comprendere. «Si crea una disparità difficilmente giustificabile – prosegue Benetello – perché attività che operano fianco a fianco nello stesso contesto urbano vengono trattate in modo diverso. Un bar ottiene la proroga, il negozio accanto no, pur essendo esposto agli stessi rischi e alle stesse criticità. La localizzazione è la medesima, così come l’esposizione alle calamità naturali».

Secondo Confesercenti, il termine del 31 dicembre risulta complesso da rispettare per tutte le imprese, non solo per turismo e somministrazione. Per questo l’associazione auspica che, in sede di conversione del provvedimento, la proroga venga estesa anche al commercio e alle altre attività di prossimità «Serve un approccio equo e coerente – conclude Benetello – che tenga conto della realtà delle micro e piccole imprese del territorio, evitando distinzioni che rischiano di penalizzare ulteriormente settori già sotto pressione».

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