Il Pil in frenata, Confesercenti: “Un’apertura commerciale ogni due chiusure”

I dati nazionali sul Pil preoccupano anche a livello provinciale. La presidente Bonaldi: “Necessaria dare impulso alla spesa aiutando la capacità delle famiglie. Detassare aumenti contrattuali e tredicesime potrebbe essere efficace”

Il Pil sta frenando più del previsto e va inevitabilmente ad incidere sulla frenata dei consumi. Sempre più evidente. I dati Istat vengono letti anche da Confesercenti Alto Adige con effetti che si notano sempre più anche sul territorio provinciale. “I nostri studi nazionali – spiega la presidente Elena Bonaldi – evidenziano una stima plausibile di crescita del Pil nazionale pari allo 0,7% per l’anno in corso: purtroppo alcune previsioni entusiastiche si sono rivelate meno aderenti alla realtà”. Un dato che appare più in linea con il clima di fiducia che si registra tra le imprese, anche altoatesine. “L’IRE della Camera di Commercio ci aggiorna puntualmente sul sentiment degli imprenditori locali e i dati appena pubblicati aggiungono ulteriori dettagli. Il Pil legato ai consumi continua a registrare risultati negativi e questo non può che preoccupare. Il quadro è quello di un crollo nelle nascite di imprese nel commercio con una media di una sola apertura ogni due chiusure nei primi sei mesi dell’anno. Non solo, l’erosione del potere d’acquisto continua e per l’inflazione si prevede un andamento al rialzo”.

Le contromisure

Questo il quadro fosco, dunque, ma c’è anche la necessità di proporre delle soluzioni. “Ci vogliono interventi immediati e decisi a partire proprio dai consumi. Bisogna puntare su misure che possano far ripartire la spesa delle famiglie. Potrebbe essere utile la detassazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime: sarebbe un impulso importante per la crescita di domanda interna. Senza dimenticare la necessità di accelerare a tutti i livelli le procedure di spesa dei fondi del PNRR che sono fondamentali per la crescita ed il rilancio della nostra economia su vasta scala”.

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